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L'armadio intarsiato che Giovanni Maria da Piadena, o, col nome più consueto, Platina, eseguì attorno al 1477 per la sacrestia del Duomo di Cremona è un oggetto d'arte unico al mondo, che non trova comparazione in altri mobili consimili. Di proprietà del Perinsigne Capitolo della Cattedrale, dopo essere stato per quasi cinquantanni depositato presso il Museo Civico "Ala Ponzone", esso è stato ritirato alcuni anni fa e affidato per un lungo e sapiente restauro a Vincenzo Canuti, un giovane restauratore di legni prematuramente scomparso. Alla fine di tale operazione, esso è tornato in deposito al Museo Civico, dove ora è possibile ammirarlo nella sua straordinaria qualità. Per motivi misteriosi, tuttavia, esso non ha mai fatto parte, come meriterebbe, del canone dell'arte italiana, di quella pattuglia di opere "irrinunciabili" che tutti dovrebbero conoscere. Il presente volume intende, almeno in piccola parte, colmare quella lacuna, celebrando insieme il monumento e il restauro di Vincenzo Canuti. Questa operazione, infatti, ferme restando le basi critiche stabilite nel libro fondamentale di Alfredo Puerari del 1967, ha consentito nuove precisazioni, nuovi punti di vista critici, aiutando a visualizzare meglio anche l'ambiente, oggi distrutto, in cui l'armadio si trovava.